giovedì 24 luglio 2008

Appunti per un nuovo libro Ricordi Baggesi/Milanesi TRE!

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Ricordi Milanesi a cura di Natare EL PRET DE RATANA’ Don Giuseppe Gervasini Giuseppe Gervasini nasce il 1 marzo 1867 a Rubarello di S.Ambrogio Olona, primogenito di Giuseppe, tagliapietre di professione, e di Luigia Molinari, assistente alla filanda nella casa, tutt’ora esistente, posta ai bordi della strada che porta a Santa Maria del Monte sopra Varese, oggi Sacro Monte. Superati periodi di difficoltà’ economiche , la famiglia Gervasini accresciutasi nel frattempo di altri quattro figli morti in tenera età, gode di un discreto benessere che permette a Giuseppe di proseguire gli studi iniziati a Varese e proseguiti al collegio-convitto C. Colombo, dove inizia il ginnasio. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1880, la mamma Luigia, per assecondare il desiderio del figlio di intrapprendere la via del sacerdozio, lo iscrive al collegio fondato da Don Bosco, a quei tempi ancora vivente, di Torino Valdocco. Tornato in Lombardia frequenta la terza liceo a Monza e , dopo la morte della madre nel 1885, passa al seminario teologico di corso Venezia a Milano dove termina gli studi, interrotti solo dal servizio militare prestato a Caserta quale addetto alla sanità ( 1887-1888 ). Qui a contatto con la sofferenza e la malattia, sviluppa una prima conoscenza di mali e rimedi e scopre forse il dono o carisma della guarigione. Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano l’ 11 giugno 1892, celebra la sua prima messa a S.Ambrogio Olona. Inizia qui la sua vita di sacerdote sicuramente “scomodo e originale”, visti i suoi continui trasferimenti da un posto all’altro. Lo possiamo ricordare a Pogliano Milanese , a Cabiate, a San Vittore al Corpo di milano, a dergano, a Peregallo di Lesmo, e a Retenate. E’ proprio questa località che lega in modo indissolubile il suo nome con quello di don Gervasini, chiamato in seguito EL PRET DE RATANA’. La sua fama valica i confini di Retenate e da Milano e da altre zone, cominciano ad accorrere decine e decine di persone richiamate dalle sue doti di guaritore. Finalmente , nel 1926 all’età di 59 anni, si trasferisce nella casetta di via F.lli Zoia 182 a Milano, lasciatagli in dono da una persona in seguito ad una guarigione avvenuta. E’ in questa casa che i più lo ricordano ed è qui che finalmente può operare a tempo pieno dedicandosi a coloro che il Signore porta a lui. La sua fama valica i confini della città , della Lombardia e dell'’ Italia : da lui arrivano persone da ogni luogo richiamate dalle strabilianti guarigioni e conversioni, dalle infallibili cure , soprattutto spirituali , che don Gervasini elargisce quotidianamente. Persino la fermata del tram , linea 34, di via Forze Armate a cui si scende per andare in via F.lli Zoia, viene detta “ fermata Gervasini “. In questa piccola casa , chiamata poi “ casa dei miracoli” , si compiono davvero miracoli quotidiani. Dove può don Giuseppe cura e guarisce, dove non può aiuta a trovare la rassegnazione e la serenità nell’accettare la malattia. A volte è molto brusco, soprattutto con le donnette pettegole. Ma è un burbero terapeutico : una buona sferzata, uno schiaffo psicologico a volte servono più delle parole. Sa anche essere dolcissimo , specialmente con i bambini e con coloro che vede veri e sinceri nell’accostarsi non a lui , in quanto si proclama sempre strumento della Grazia Divina, ma alla Fede in Dio. In una visione olistica della malattia , don Gervasini sa che non esistono malattie del corpo, ma malattie dello spirito che il corpo solo esprime. A cosa varrebbe curare un corpo se la radice del male, che sta nello spirito, non viene aggredita e rimossa ? Il male, in tutte le sue forme, è ciò che don Gervasini ha combattuto per tutta la vita. Molti credono fosse un esorcista e che avesse operato straordinarie guarigioni. Si sono raccolte solo testimonianze verbali di gente che dice di sapere che... Un cenno particolare meritano la stima e l’amicizia reciproca che regnarono tra don Gervasini e il Cardinale di Milano Ildefonso Schuster, oggi Beato. Si dice che il Cardinale si accostasse al confessionale di don Giuseppe e che , comunque, fossero numerosi gli incontri tra i due in quello che si può definire un sodalizio spirituale. Forse la provenienza dall’ordine benedettino, la cui regola monastica “ ora et labora “contempla la preghiera, la cura delle anime ma anche quella dei corpi, lo studio e l’applicazione delle piante medicinali, rendeva particolarmente vicino al Cardinale Schuster questo prete, anomalo per quei tempi, ma perfettamente in linea con le figure di sacerdoti guaritori propri di altre epoche. Certo che il Cardinale gli fu vicino per tutta la vita, volendolo accanto a se alla posa della prima pietra della chiesa di Sant’Elena nel 1938. Negli ultimi anni della sua vita, stanco per la costante attivitè, per l’età, per la malattia, al primo piano della casetta il Cardinale Schuster gli aveva consentito di erigere una piccola cappella dove celebrare quotidianamente la S. Messa. Le sue giornate erano sempre uguali : si alzava prestissimo ed iniziava a ricevere i visitatori per tutto il giorno. Raramente usciva se non per brevi passeggiate nei prati attigui. Solo una volta nel 1931, dal 13 al 19 settembre, si allontanò per effettuare gli esercizi spirituali presso il convento dei Padri Passionisti di Caravate . Esperienza dalle quale don Gervasini uscì trasformato, quasi trasfigurato, come testimonia il parroco di Quino Romano , don Bollini, che gli restò accanto per tutta la vita. Sabato 22 novembre 1941 a settantaquattro anni don Gervasini, assistito dalla devota Carolina Malinverni, da Teresa Brusoni, dal fedele chierichetto Felice Trianti, con il conforto della benedizione del Cardinale Schuster , alle nove del mattino lascia la vita terrena. Ai suoi funerali partecipa una folla enorme. Ricchi, poveri, sono tutti uniti nel cordoglio per la morte del loro benefattore. I fedelissimi aprono una sottoscrizione perché venga sepolto al Cimitero Monumentale di Milano. A loro spese comissionano un monumento funebre in bronzo con un’epigrafe che dice: “ Al pio sacerdote don Giuseppe Gervasini che prodigò carutà e scienza ai poveri e ai sofferenti. I beneficiari posero.” Inizialmente viene sepolto nel settore B, ma dopo 15 anni, visto il continuo afflusso di fedeli, si decide di trasferirlo in uno spazio più ampio nel settore 20, n° 93, allo stesso posto dove si trova oggi. Anche il monumento è lo stesso, cambia solo l’epigrafe che oggi dice:” Sacerdote don Giuseppe Gervasini 1867 / 1941 la fiumana dei tuoi beneficiari ti ricorda e ti ricorderà sempre.” < notizie raccolte da testi scritti dalla dott.ssa Elena Semenza e dal Gruppo devoti del Pret de Ratanà >.

L’Università telematica "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" nasce con l’obiettivo di proporre ai giovani e ai meno giovani che accedono all’università, ai lavoratori pensionandi, ai professionisti, agli imprenditori, ai manager e a tutti gli operatori economici e culturali percorsi formativi che rispondano a concrete esigenze di acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro e di integrazione della loro carriera lavorativa o scolastica, coerente con un progetto di vita, professionale e aderente agli interessi culturali e lavorativi. A questo scopo l'offerta formativa di "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" si qualifica per specifiche attività di base e manuali che trovano attuazione pratica negli ordinamenti didattici.
Ricerca
L’Università telematica "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" si attuerà, prima di tutto, sulla ricerca nel modo del lavoro e della vita Italiana e Straniera. Istituisce centri di ricerca interni o esterni che hanno finalità di ricerca di base ma anche di ricerca applicata, allo scopo di sviluppare le potenzialità di diverse discipline manuali, in termini di applicabilità nei contesti tradizionali ma anche in nuovi contesti oggi emergenti.
Di preminente rilevanza è il CRV= Centro Ricerche Vallassinesi, ACR=Associazione Culturale Ricreativa e Accademia della vita e del tempo libero, legati al territorio e alla storia degli uomini con l' Archeologia, i vari Musei, le Associazioni e gli Enti Locali. L’apprendimento, sul quale "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" poggia l’intera sua proposta formativa in termini di didattica e di metodologie all'avanguardia dei tempi attuali.
In quanto istituzione finalizzata all’apprendimento, "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" si pone come obbiettivo primario la ricerca sistematica, applicata e regolamentata anche da una Commissione che monitorizzi e attualizzi il difficile e probblematico "MONDO del LAVORO". Questa totale reversibilità del compito istituzionale consente un aggiornamento continuo delle metodologie, un sistematico monitoraggio dei processi innovativi e di bisogni nel mondo del lavoro, dell' insegnamento e dell'apprendimento in atto, una enorme flessibilità nella risposta a nuove domande formative di scuola di VITA.
L’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" inoltre, intende, promuove la ricerca in tutti gli ambiti disciplinari di cui si occupa, con lo scopo di dare una risposta salutare ed esaustiva alla domanda che proviene dal mondo del lavoro, dalle imprese, dalla scuola, dalla pubblica amministrazione, dagli operatori sociali e dal volontariato.
L’offerta formativa dell’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" chiede una particolare attenzione a tutti i suoi operatori per inserire il ruolo della ricerca e della necessità di valutare il bisogno di lavoratori, anche nell’impianto didattico, proponendo percorsi conoscitivi che impegnano lo studente non tanto in compiti di acquisizione e accumulo di conoscenze ma soprattutto in compiti di azione-operativa, opportunamente guidata, allo scopo di sviluppare una mentalità professionale che punta alla ricerca di soluzioni e non si limita all’esecuzione di procedure, ma ponendosi anche come obbiettivo primario la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" analizza nuovi fabbisogni professionali e progetta nuovi profili professionali sulla base di specifiche che provengono dal mondo del lavoro, dalle imprese produttive, dal terziario, dalla pubblica amministrazione, dalla scuola, dagli organismi no-profit, da istituzioni pubbliche e private.
Innovazione
L’Università telematica .."UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" si propone come fattore di cambiamento per i propri allievi e per il territorio in cui opera. Se la sfida, come detto sopra, sta nel governare il cambiamento, l’ "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" deve esserne l'AVANGUARDIA, oltre che promuoverne tra gli studenti la cultura del cambiamento e della manualità, risponderà alle trasformazioni in atto con una serie di soluzioni innovative.
Allo studente, soprattutto se studente-lavoratore, offre un sistema di e-learning di quarta generazione, efficace, personalizzato, di facile accessibilità, creando un ambiente di apprendimento che non serve soltanto a trasmettere saperi a distanza, ma che impiega le nuove tecnologie per offrire modelli di insegnamento e di apprendimento nuovi, modelli di valutazione e autovalutazione oggettivi, metodiche efficaci di interazione tra teoria e pratica. Un sistema da cui il contatto personale non è abolito e in cui l’autonomia dello studente non rischia la dispersione, ma ne viene valorizzata la capacità manuale e l'esperienza.
Al professionista e al lavoratore in attività, offre percorsi personalizzati per aggiornare o reinventare il proprio profilo professionale, sviluppando nuovi e più attuali contenuti disciplinari.Seleziona e valorizza nuovi criteri rigorosamente didattici.
Territorialità
Oggi è assodato che ogni struttura di servizio deve avere una configurazione territoriale: deve cioè mettere al centro del proprio sistema il cittadino (destinatario, utente, lavoratore, collaboratore, allievo), inteso come persona, cioè come un sistema di relazioni personali, culturali, economiche, ambientali, di cui si sente parte integrante e da cui ricava interessi, esigenze, bisogni, stili di comportamento ed esperienza di vita.
Il cambiamento di fronte delle strutture di servizio – ieri orientate a se stesse e alle persone di un ceto sociale e levato, oggi devono essere orientate sulla persona e il contesto di appartenenza (territorio) – richiede modelli organizzativi nuovi e sempre più capaci di soddisfare le esigenze di un lavoro che cambia e si radicalizza tra i giovani o i meno giovani che voglione esprimere, anche, la loro MANUALITA'.
Il modello organizzativo dell’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA"offre il vantaggio di nascere da subito con questa impostazione: dotato di una struttura centrale di gestione, (ACR/CRV) grazie a un sistema tecnologico avanzato, è in grado di tracciare ogni attività ed aspettativa dello studente, ovunque esso si trovi, di rispondere alle sue domande didattiche, lavorative ed organizzative, di monitorare i suoi apporti al processo lavorativo/didattico, controllare e orientare il suo apprendimento e il trasferimento della sua preparazione mentale e manuale, nel mondo del lavoro e nella società!
Metodologie
Dal punto di vista metodologico, l’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" si doterà di un sistema di tecniche e metodologie didattiche e gestionali, finalizzate a ottimizzare i processi di insegnamento e di apprendimento e a dispensare agli studenti e anche ai docenti le attività e le incombenze burocratiche o di altro genere, comunque estranee alla didattica.
Nello specifico:
la progettazione didattica dell’ "UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" sarà governata da una Commissione didattica permanente;
la stessa Commissione coordinerà e controllerà i gruppi redazionali che formano il Centro servizi elearning e hanno il compito di realizzare i prodotti didattici da distribuire .. qualitativamente e quantitativamente sostenibili ed accettabili.. in rete;
l’accesso ai corsi, da parte degli studenti, oltre alle tradizionali prove di ingresso, anche manuali, prevede una serie di azioni orientative – dall’autobilancio delle competenze, alla realizzazione di un progetto professionale, alla personalizzazione dei piani di studio – che saranno integrate in itinere, allo scopo di consentire allo studente un controllo costante di quanto fa e della pertinenza di quello che fa con i suoi interessi e con le sue capacità; coinvolgendolo;
le attività didattiche a distanza possono essere svolte in sincrono o in asincrono, in modo individuale o partecipando a classi virtuali o Videoconferenze...
i supporti multimediali all’insegnamento-apprendimento assicurano la massima interattività, sostenuta dall’apporto costante dei tutor, che si fanno carico a fronte della richiesta motivata, dei singoli studenti, come delle classi virtuali;
per la valutazione delle prestazioni degli studenti, oltre agli esami in presenza, si impiegano test variamente automatizzati;
oltre alle attività a distanza, l’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" offrirà agli studenti possibilità di partecipare a seminari, sessioni di studio a tema, stage e tirocini in azienda, scambi culturali con l’estero, assicurando loro, alcune, basi logistiche facilmente accessibili, pratiche ed economiche.
Il modello didattico dell’"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA" adotta i risultati più recenti delle ricerche sull’apprendimento, impiegando le nuove tecnologie per facilitarne l’applicazione. Operativamente, facilita l’accesso ai propri corsi di studenti della scuola media-superiore, di lavoratori, di professionisti e di operatori economici e culturali con una certa esperienza ed anzianità, mettendo a loro disposizione le strutture dell'ACR/CRV, poi verranno testati strumenti di telecomunicazione di facile impiego, équipes didattiche capaci di sostenere l’apprendimento individualizzato e l’apprendimento in gruppo, un sistema di tutoraggio avanzato, per cui qualunque studente, scelga il tempo pieno o il tempo parziale, viene seguito personalmente e ha la possibilità di concordare forme di alternanza tra periodi di studio e di lavoro e la durata dei percorsi formativi, dandosi un regime di impegno funzionale ed utile alle proprie reali possibilità di tempo e di applicazione.
Priorità!
La priorità verrà data, compatibilmente con gli impegni previsti, alla necessaria ed indilazionabile opportunità di specializzare e laureare, tramite corsi di "Laurea Breve".. gli Artigiani e i Lavoratori che non sono mai stati seguiti a questo livello, con l'obbiettivo primario di garantire al paese personale qualificato e preparato, che sappia, tramite coloro che lo hanno già esperimentato nel corso della loro Vita, come inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro in continua e costante trasformazione.
x ACR/ CRV e l'"UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA"
La Commissione Didattica e il Presidente - Sergio Dario Merzario -
http://www.acraccademia.it/
Pubblicato da da.. RIO e REPO a 10.30 0 commenti